Tra qualche giorno avverrà la celebrazione della annuale decadenza cerebrocellulare e psicofisica del soggetto scrivente.
Ovvero il mio compleanno. Yay.
Non so affrontare in maniera positiva la mia data di nascita. Non mi piace il compleanno in sè. L'unico lato apprezzabile di questa ricorrenza è che di solito si trasforma nell' ennesima occasione per sfasciarsi di cibo e alcolici senza sentirsi troppo in colpa.
Perchè, cazzo è il mio compleanno, quindi posso.
Per il resto, l'avvicinarsi del mio compleanno crea in me quella depressione ormai rinominata "Apocalypse Birthday", che tanto mi aiuta a sentirmi sempre più vecchio e irrealizzato.
Non credo di essere così cranioleso da pensare cose assurde. Penso che chiunque si sia domandato almeno una volta nella vita "ma alla mia età ho fatto SOLO questo?? ho già X anni, e sono ancora messo così!"
Non è irrazionale come pensiero. Irrazionale è il fatto che questo pensiero mi sfiori un giorno sì e un giorno no e che si accentui pesantemente in prossimità della ricorrenza, ma glissiamo.
Detto ciò, l'avvicinarsi del compleanno è vissuto come una meravigliosa accettata alle fondamenta di legno della mia esistenza. So che ce ne vogliono tante per tirare giù tutto, ma ogni volta è una mezza agonia.
Chiaramente questo clima di tetro nichilismo scema nel giro di un paio di giorni dal compleanno, quando penso che mancano 36X giorni al prossimo ciclo depressivo. E' un gioco al massacro dal quale non riesco a togliermi, qualsiasi sforzo io faccia.
Il mio è considerabile come un "sopravvivere" ai compleanni. Barcamenarsi tra l'atteggiamento positivo e il ringraziamento sincero verso chi ci tiene davvero a farmi gli auguri e l'evitare di vomitare parole e insulti in faccia a chi gli auguri me li fa per pura formalità dato che per il resto dell'anno ci sputiamo veleno addosso a vicenda o non ci calcoliamo. Anche se, a dirla tutta, questi ultimi mi concedono un grandissimo regalo: la possibilità di sfogare incazzature pregresse e di valutare per l'ennesima volta quanto in basso possa cadere una persona.
Può sembrare strano, ma la mia depressione annuale non va ad intaccare il sincero sentimento di gratitudine e (posso dirlo anche se sembra strano?) felicità che mi provoca la dimostrazione d'affetto fatta dalle persone che sono davvero legate a me e che non si ricordano della data solamente grazie al più famoso Social Network dell'intera Gaia.
E' una cazzo di zozzeria romantico-stucchevole, e, se ci pensate, totalmente insensata dato che si parlava di depressione fino ad un paio di righe fa.
Ma vaffanculo, è il mio compleanno, vale tutto.
Il mio compleanno è l'occasione per fare a me stesso un bel regalo. Direi che a questo giro sarà un pacchetto di Lucky Strike rosse.
Spese pazze, giusto per valutare la possibilità di smettere a breve. Anche se potrebbe mancarmi l'autodistruzione.
Ora non ci resta che sederci in poltrona, pipa in una mano e bottiglia di Jim Beam nell'altra, e attendere l'arrivo della data fatidica.
Ah, e devo anche prepararmi a ringraziare tutti su Facebook, anche quelli che mi stanno in culo.
Prepariamo la faccia di bronzo e ingoiamo i rospi.
It's showtime.
Il compleanno delle persone normali.
Il mio compleanno.
"I dolori delle Giovani Vertebre", ovvero vecchi dentro, lamentosi fuori.
Pubblicato da
NikCaverna
alle
11:32
lunedì 21 maggio 2012
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Quante volte sono stato stalkerato?
L' Imputato
- NikCaverna
- Sono alto, ho due occhi. Da piccolo sono stato bambino. Conosco 3 lingue, ma in ognuna di esse dico cose poco interessanti. Un giorno morirò, credo. La mia vita non è nient' altro che un enorme flusso di coscienza casuale. Sono allergico alle fragole, saltuariamente. Una volta ho mangiato la terra. Da bambino sono caduto in svariati tombini aperti. Sono sopravvissuto a Vanilla Sky. Colleziono qualsiasi cosa sia collezionabile, principalmente cicatrici. Ho visto la Spagna. Nuda. Le pubblicità mi fanno paura. Non so fischiare con due dita in bocca. Ho imparato a schioccare le dita a 20 anni. Sono stato in aereo due volte. Ho visto un aereo svariate volte, sospetto sempre lo stesso. Indico e rido, principalmente. Dico cose inopportune, faccio cose inopportune, compro cose inopportune, vedo cose inopportune.
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