Non si esce vivi dagli anni '80. Ma non solo da quelli.

lunedì 13 agosto 2012
Dopo ogni mia latitanza dal blog, inizio il post di ritorno con un fantasiosissimo "non sono morto".

Beh non lo farò anche questa volta, promesso.

Il lavoro e il riòrdino del mio schedario esistenziale hanno occupato buona parte delle mie giornate, finalmente. Meno tempo libero, più tempo utile alla costruzione di un'esistenza normale. Forse.

Senza contare che negli ormai scarsi momenti di tempo libero ero totalmente senza ispirazione, mi sono sentito come i fautori delle liste PdL (Satira politica! Bam!)

Trovandomi in questo preciso istante nelle lande desolate delle campagne varesine ove tento di guadagnarmi da vivere, ho ritrovato una lieve ispirazione.

Non penso sia l'aria di campagna, penso sia la mancanza dell'Xbox. O del contatto umano. O di una birra bevibile.

Arrivo in ritardo sull'argomento che vorrei trattare, ma si sa che sono l'hipster della comunicazione, aspetto l'invecchiamento della questione per alzare di nuovo polvere.

Ora si chiamano hipster, una volta erano i rompicoglioni, a casa mia.

Comunque, la strage di Denver. Parliamone? parliamone.

Ne abbiamo sentito tutti parlare. Folle psicopatico che spara in un cinema, ammazza e ferisce, bla bla.

Copione già sentito, storia vecchia. Un cinico come me l'archivia nel folder "Roba che tra un giorno o due troverai su internet in versione parodistica e riderai tantissimo perchè sei una merda"

Se non fosse per un piccolo, micragnoso aspetto.

"In un cinema".

La prima di "The Dark Knight Rises".

E i media già si fregano le mani.

"Il killer era vestito da Bane"
"Il killer era vestito da Joker."
"Il killer era vestito da Batman."
"Il killer era vestito da Rainbow Brite."
"Il killer era mio cugino."

Personalmente, l'unico travestimento credibile è stato quello da Mirko di Kiss Me Licia. (BATTUTA VECCHIA E RICICLATA, LO SO, LAVORO CON QUELLO CHE HO SOTTOMANO.)

Il nocciolo della questione è: vogliamo smetterla?

Dobbiamo per forza avere un capro espiatorio per tutto? Il Mistico Mandante della strage? La dietrologia dell' Insano Gesto?

Bisogna venire a patti con il fatto che la gente fa schifo. E a volte fa schifo senza motivo.

Ne abbiamo sentite di tutti i colori nel corso della storia: dalle mamme "antirocksatanicocheperlamordiDioqualcunopensiaibambini" ai videogiochi che ti fanno venir voglia di affogare i tuoi genitori nello strutto mentre dormono.

E adesso i fumetti. Davvero, basta.

Un anonimo giornalista del complotto ha sostenuto addirittura che il killer avesse ricevuto ordini diretti da uno sceneggiatore di Batman, che gli ha fatto avere le istruzioni precise in alcuni numeri del fumetto.

Tutta questa merda deve fare estremamente gola a Gianni Morandi.

Persone che uccidono altre persone in raptus di follia. Succede. E' sempre successo. Succederà sempre.

Albert Fish non aveva videogiochi, fumetti o musica rock. Chi era il Mandante? cosa ha fatto scattare la sua molla?

Le molli facezie di Oscar Wilde?

Le persone si spezzano. Punto.

L'accusa ad una determinata categoria di intrattenimento è facile. Creare uno spauracchio distoglie dal reale problema. Fa più paura una cosa concreta rispetto ad una cosa non meglio definita.

E' più sicuro andare sul materiale piuttosto che sul vacuo.

Quando mi ritrovo a muovere queste accuse al mondo dei Media mi sembra di sbraitare a vuoto, ma dà comunque un senso di soddisfazione. Anche perchè so benissimo di non essere il solo a pensarla in questo modo.

Cazzo, ho Marilyn Manson dalla mia parte, sono soddisfazioni.


La mente umana fa orrore. Dire che quel vaso di fiori è la causa del mio male è meglio. Il mio odio sarà più mirato.


Sinceramente mi spaventa più questa ipocrisia rispetto all'atto violento in sè.

Ma questo è perchè, si sa, sono un cinico bastardo, quello che scherza sulle tragedie.

Per fortuna ci sono i Media che ci difendono e ci informano, dandoci notizie volte ad indirizzare le nostre paure, distraendoci dai problemi reali.

Per fortuna ora so che il killer era vestito da supercattivo, almeno ora so che i fumetti sono il male e stanno rovinando un mondo perfetto.

Per fortuna che la televisione ci aiuta a non guardare lo sporco che abbiamo dentro, e ci offre un detergente meraviglioso per il nostro cervello.

Già, sono io, quello perverso.



Ho finalmente postato sul blog, posso tornarmene da dove sono venuto.

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