Questa frase, pronunciata da mia madre qualche giorno fa, ha fatto scattare in me una molla.
Effettivamente sono apatico. Ma perchè?
In realtà non sono neanche ispirato per scrivere sul blog, è stata solo un'imposizione personale. Ormai credo che si sia capito che il blog nasce come valvola di sfogo per i periodi grigi.
Allora perchè adesso sento una necessità di scrivere? Non può essere solo per edonismo, normalmente per quello ho altre maniere di espressione.
Dando retta al mio istinto ho capito che qualcosa non mi convince. Ci dev'essere per forza un neo, un'incrinatura, qualche nido di ratto nel motore della mia realtà.
Il punto è: dove? Ogni esistenza ha le sue imperfezioni, forse sono io ad essere troppo esigente e a pretendere perfezione.
Un maniaco del controllo, probabilmente.
Forse, quando non hai nulla di cui lamentarti, ti lamenti del fatto che vada tutto troppo bene.
Certe persone non sono mai contente. Credo che il mio spirito da "Anziano in coda alla posta" stia prendendo il sopravvento.
In più le festività natalizie in avvicinamento non aiutano. Chi mi conosce sa quale sia il mio rapporto con il Natale e l'innato odio che esso mi scatena.
Rimpiango gli anni passati di Psicologia, forse sarei stato più in grado di capire me stesso in questo periodo.
Credo che la serenità non sia cosa per me, ho bisogno fisicamente di cinismo e odio, devo sfogare la frustrazione su qualcosa o qualcuno altrimenti corro il rischio di morire affogato nella bile.
Dopo un periodo neutro, sto ricominciando a sviluppare l'odio verso l'umanità. E a dire il vero la cosa non mi dispiace più di tanto.
E' ovvio che questa cosa mi creerà forti problemi relazionali, ma se non me n'è importato nulla fino ad adesso non vedo perchè a 24 anni dovrei cominciare ad interessarmene.
Non sono poi tanto diverso da una mela in stadio di maturazione avanzato: lucido all'esterno, probabilmente vermato e da buttare all'interno.
Per fortuna che conosco gente abbastanza masochista da non farci più caso. E gli altri?
Beh, gli altri sticazzi.
Ora le comunicazioni di servizio.
Colgo l'occasione per dire che il blog, nonostante la desolazione che vige da mesi, non è stato abbandonato.
Ho svariati mozziconi di articoli in divenire, il problema resta la voglia di svilupparli e l'ispirazione che tarda ad arrivare.
Però è come il fottuto Natale, quando arriva, arriva.
Tanto che posso anticipare che il prossimo post sarà una recensione. O qualcosa di narrativa.
Dipende cosa mi sfizia di più. Intanto cominciate a farvi i preliminari da soli, l'amore internettiano ve lo porto io.
Il vostro Frustrato preferito passa e chiude. Temporaneamente.
Sapete di volere un post migliore, vi conosco, birichini.
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