Per chi ancora non lo sapesse, il 21 giugno partirò alla volta di New York, per essere messo in quarantena a Staten Island come gli italiani degli anni '30 in cerca di fortuna.
Inquietanti realtà storiche a parte, mi si è presentata un'occasione irripetibile per poter realizzare i miei sogni culinari nella Terra delle Opportunità. Questa incredibile botta di culo, ovviamente, comporterà una totale rivoluzione dell'esistenza.
In questo momento l'entusiasmo per il viaggio viene leggermente eclissato dalle ansie e dalla mia personale indisposizione verso i cambiamenti repentini.
Nuova vita: fattore positivo. Nuova gente: fattore negativo. Nuovo Ambiente: fattore positinegativo.
Tutto sta nell'accettare il fatto che per un po' non starò a contatto con le (poche) persone che mi piacciono. Visti i recenti legami stretti con determinate persone, questo aspetto è ancora più difficile da digerire.
Ma bisogna pensare al "Greater Good", bisogna fare dei sacrifici per poter realizzare i propri sogni.
Eh già. Beh nel mentre tenterò di sopravvivere alla cascata di attacchi di panico che mi arriverà in questi giorni.
Queste sono quelle situazioni che premono fortissimo sul mio bipolarismo. Del tipo "Cazzo, che grandissima figata di merda, vaffanculo."
E' iniziato il countdown alla partenza, devo sistemare faccende irrisolte, dire cose non dette, fanculizzare persone mai fanculizzate, apprezzare persone mai apprezzate.
Tanto sticazzi, sparirò per un bel pezzo. Sarebbe inutile lasciare faccende in sospeso.
Che palle. Che figata. Che sbatti.
Ciò non toglie che partirò rivolgendo un dito medio all'Italia e ai mille problemi che mi ha creato, poco ma sicuro. Lascio il Bel Paese per andare nel quartiere italoamericano per eccellenza: Brooklyn.
Devo rispolverare la mia gestualità stereotipata e portarmi dietro un sacco di gel e tinta nera per capelli.
Land of the free and home of the brave, sto arrivando. Probabilmente incazzato ed emotivamente instabile.
Preparati.
"ha intenzione di indugiare in attacchi terroristici durante il suo soggiorno negli U.S.A.?"
"........no...."
"........no...."
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